Antonella Carani, guida della Cme: “Abbiamo bisogno di sapere che lo Stato è vicino e che non saremo abbandonati a noi stessi. Tanti imprenditori di Modena mi hanno confidato di aver registrato il congelamento di diverse commesse importanti e questo sicuramente spaventa”
A cura di Amedeo Faino, redazione TgImprese
Sono da poco passate le otto e il telefono squilla meno del previsto, l’Italia vaga per i corridoi vuoti dell’ultimo supermercato di provincia. Le informazioni sono poco chiare, ambigue, seguono aggiornamenti e chiarimenti a quelle che sono norme e decisioni che appaiono difficili da interpretare; l’Emilia si ferma, il contagio ha arrestato anche la locomotiva d’Italia. Nella Modena di chi batte il metallo però c’è chi sale in macchina e attraversa il quartiere ad est della città, tra le strade deserte e le serrande abbassate. L’Emilia si ferma ma la piccola-media impresa no, non può permetterselo. Poche ore prima la festa dell’8 marzo, festa dedicata alle donne che lavorano, alle mamme, alle colonne di una società che si risveglia nel medioevo, senza né guida né cura, con il disinfettante venduto a peso d’oro.
“Dobbiamo andare avanti, dobbiamo difendere il fortino” ci dice Antonella Carani, imprenditrice con la forza dell’uragano, modenese fino al midollo, uno di quei capitani che non abbandona mai la nave. “Ho fornito le mascherine e tutto l’occorrente a chi deve sbrigare le pratiche più importanti, mentre ho chiesto a tanti dei nostri collaboratori di restare nelle loro case e di aspettare tempi migliori”, così ci racconta la nostra Antonella, una abituata a viaggiare per l’Asia ed il Nord Africa, una abituata a farsi largo in un mondo di soli uomini. Una videochiamata senza l’assordante suono della produzione, mentre ci mostra la sala di lavorazione straordinariamente silenziosa. “La salute viene prima di tutto e mai ho messo in discussione questo concetto, ma tanti imprenditori a me vicini mi hanno contattato per manifestare molta preoccupazione, come tanti faccio parte della Compagnia delle Opere, una rete che permette a noi lavoratori di rimanere in contatto e di scambiarci informazioni e punti di vista. Tanti imprenditori locali mi hanno confidato di aver registrato il congelamento di diverse commesse importanti e questo sicuramente spaventa”. Antonella è una donna forte, una donna abituata a non fare emergere fragilità e debolezze, ma il suo messaggio è il messaggio dei tanti imprenditori metalmeccanici alla guida delle tante piccole aziende che hanno fatto forte questa landa tra il Grande Fiume e l’Adriatico: “Non lasciateci soli, non dimenticatevi delle piccole imprese del modenese, della Via Emilia. Ci servono le bombole d’ossigeno per superare questa crisi, per arrivare alla fine di questo tunnel e per poter riaprire. Non dimenticatevi di noi”.
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